mercoledì 28 ottobre 2009

martedì 27 ottobre 2009

RISCHIO INFEZIONI



SCUOLE, ASILI
La scuola è uno degli ambienti a maggior rischio di epidemie. In alcuni periodi dell'anno alcuni microrganismi sono più facilmente presenti nell'ambiente e possono essere trasmessi dalle persone per via aerogena (colpi di tosse, starnuti, ecc.) o da superfici contaminate.
Il sistema immunitario dei bambini spesso non è in grado di resistere agli attacchi di alcuni virus influenzali o infezioni batteriche; è quindi indispensabile tutelare la salute dei bambini
attraverso un'accurata igiene dell'aria, degli ambienti e delle superfici con idonei prodotti disinfettanti ad alta efficacia e bassa tossicità.
Microorganismi patogeni:
- VIRUS INFLUENZALI
- TBC
- ADENO VIRUS
- MENINGOCOCCO VIRALE
- LEGIONELLA
- MORBILLO VIRUS
- HERPES ZOSTER (VARICELLA)
- SCARLATTINA (STREPTOCOCCO BETA-EMOLITICO)
- PAROTITE (PARAMIXOVIRUS)
- ROSOLIA (RUBEO VIRUS)

venerdì 23 ottobre 2009

SCIVOLAMENTI E CADUTE NEI LUOGHI DI LAVORO



Scivolamenti E CADUTE
I maggior numero di infortuni in tutti i settori, dall'industria pesante al lavoro d'ufficio, è dovuto agli scivolamenti e cadute nei luoghi di lavoro. Nella UE sono questi i motivi principali delle assenze dal lavoro superiori ai tre giorni.I rischi di infortuni sono più elevati per i lavoratori delle piccole e medie imprese (PMI), e in particolare delle imprese con meno di 50 dipendenti. L'adozione di semplici misure di controllo può ridurre il rischio di infortuni da scivolamenti e cadute.
RESPONSABILITA’ DEI DATORI DI LAVORO
Le condizioni previste dalle direttive europee pertinenti (quali quelle sui luoghi di lavoro, sulla Segnaletica di sicurezza, sui dispositivi di protezione individuale e la direttiva quadro di sicurezza), comprendono i seguenti elementi:la garanzia che, per quanto è possibile, i luoghi di lavoro ricevano sufficiente luce naturale e siano dotati di un'illuminazione artificiale adeguata per proteggere la sicurezza e la salute dei lavoratori;la garanzia che i pavimenti dei luoghi di lavoro non presentino dossi, buche o pendenze pericolose, e che siano fissi, stabili e non scivolosi;la presenza di segnali di sicurezza e/o salute dove non è possibile evitare o ridurre adeguatamente i pericoli mediante l'adozione di misure di prevenzione;la disponibilità di dispositivi di protezione individuale (ad esempio calzature di protezione) adeguati ai rischi esistenti. Detti strumenti devono essere comodi e in buone condizioni, e non devono aumentare eventuali rischi di altro tipo;l'attuazione di un quadro generale per la gestione della salute e della sicurezza che comprenda: valutazione e prevenzione dei rischi, adozione prioritaria di provvedimenti collettivi per l'eliminazione dei rischi, informazione e formazione, consultazione dei lavoratori, coordinamento sulla sicurezza con i contraenti.Le condizioni minime previste dalle direttive sono state recepite nella legislazione nazionale che, a sua volta, può prevedere condizioni supplementari. Consultare i lavoratori è necessario. L'utilizzo delle loro informazioni, infatti, contribuisce a garantire la corretta individuazione dei rischi e l'adozione di soluzioni realizzabili.Mantenere un ambiente di lavoro sano e sicuro non è solo responsabilità di coloro che gestiscono l'impresa. Anche i lavoratori hanno il compito di collaborare e di occuparsi della propria sicurezza e di quella degli altri, seguendo le istruzioni impartite durante la formazione. Tutti devono essere incoraggiati a contribuire al miglioramento della salute e della sicurezza.
LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI E LA GESTIONE DEI RISCHI
Un buon sistema di gestione della salute e della sicurezza previene gli infortuni:individuando i settori più a rischio;prendendo delle decisioni e mettendole in pratica;controllando che le azioni intraprese siano state efficaci. Un processo standard di questo tipo comporta una serie di fasi che cerchiamo di vedere più da vicino.
INDIVIDUAZIONE DEI PROBLEMI E PIANIFICAZIONE
Si devono individuare le principali aree in cui sussiste il rischio di Scivolamenti e cadute, ad esempio, pavimenti irregolari, scale con scarsa illuminazione, e si devono fissare degli obiettivi di miglioramento. Occorre selezionare gli strumenti e adottare le buone pratiche adeguate per poter prevenire o contenere questi rischi.
ORGANIZZAZIONE E CONTROLLO
È necessaria una chiara definizione delle responsabilità per garantire la sicurezza e la salute in diversi luoghi di lavoro.I controlli sono uno strumento fondamentale per garantire che le pratiche e i processi di lavoro vengano svolti correttamente. Si devono tenere dei registri di attività come, per esempio, la pulizia e la Manutenzione.
MONITORAGGIO E REVISIONE
La revisione periodica è indispensabile. Il numero di infortuni sta diminuendo? Durante le ispezioni di sicurezza si stanno individuando meno rischi potenziali? I datori di lavoro devono valutare i pericoli e i rischi per i lavoratori e i terzi (compresi ospiti, contraenti e pubblico) che possono essere pregiudicati dal loro lavoro. II rischio di Scivolamenti e cadute deve essere preso in considerazione. La valutazione dei rischi deve essere riesaminata e aggiornata regolarmente e ogniqualvolta vi sono dei cambiamenti significativi come, ad esempio, l'introduzione di nuovi macchinari o nuove procedure.
LE BUONE PRATICHE DI LAVORO
Ove possibile, l'obiettivo deve essere quello di eliminare il rischio all'origine (ad esempio livellare i pavimenti irregolari). La seconda opzione in ordine di importanza è la sostituzione (ad esempio usare un metodo alternativo di pulizia per il pavimento), seguita dalla separazione (ad esempio usare delle barriere per mantenere i lavoratori lontani dai pavimenti bagnati).L'ultima misura preventiva è la protezione ad esempio indossare calzature con suole antisdrucciolevoli). L'uso di attrezzature di protezione individuali deve essere l'ultimo tipo diprotezione a cui ricorrere dopo aver esaurito tutte le misure di sicurezza a livello organizzativo e tecnico. Spesso vi sono provvedimenti semplici ma efficaci che si possono adottare per ridurre o eliminare il rischio di scivolamento e caduta.
L'ORDINE
Gli Scivolamenti e le cadute sul luogo di lavoro sono dovuti principalmente alla mancanza di ordine in generale. Si deve mantenere l'ambiente di lavoro pulito e ordinato, e sul pavimento e sui percorsi di accesso non devono esserci ostacoli. Si deve rimuovere regolarmente l'immondizia in modo da non farla accumulare.
LA PULIZIA E IA Manutenzione
La pulizia e la Manutenzione regolari riducono i rischi al minimo.I Rifiuti devono essere allontanati regolarmente e le aree di lavoro devono rimanere sgombre.I metodi e gli attrezzi di pulizia devono essere adeguati alla superficie da trattare.Durante le operazioni di pulizia e Manutenzione si deve fare attenzione a non creare nuove situazioni di rischio che potrebbero causare Scivolamenti e cadute.
L’ILLUMINAZIONE
Bisogna sempre assicurarsi che l'illuminazione sia buona e che il funzionamento e la posizione delle luci sia tale da garantire che tutto il pavimento sia illuminato uniformemente e che i potenziali pericoli, ad esempio ostacoli o fuoriuscite accidentali di liquidi, siano chiaramente visibili.L'illuminazione deve permettere a chiunque di percorrere l'edificio in condizioni di sicurezza. Nel caso di luoghi di lavoro all'aperto è necessaria anche un'adeguata illuminazione esterna.
LA PAVIMENTAZIONE
Occorre controllare regolarmente che i pavimenti non siano danneggiati e effettuare gli interventi di Manutenzione necessari.Gli elementi su cui un lavoratore può potenzialmente scivolare e cadere sono: buchi, crepe, Tappeti e tappetini non fissi.In qualsiasi ambiente la superficie del pavimento deve essere adeguata al lavoro da svolgere, ad esempio a prova di petrolio e delle sostanze chimiche eventualmente impiegate nei processi produttivi.Rivestire o trattare chimicamente i pavimenti esistenti può migliorare le loro caratteristiche Antiscivolo. Essi devono essere tenuti puliti.
LE SCALE
Molti infortuni avvengono sulle scale. Corrimano, rivestimenti Antiscivolo dei gradini, elevata visibilità, elementi Antiscivolo sui bordi anteriori dei gradini e un'illuminazione sufficiente, sono tutti elementi che aiutano a prevenire situazioni in cui i lavoratori potrebbero scivolare e cadere sulle scale. Altri dislivelli, come per esempio le rampe, spesso non sono facilmente visibili. Devono essere contrassegnati chiaramente, facendo uso di adeguati segnali di sicurezza.
LE FUORIUSCITE ACCIDENTALI DI LIQUIDI
In caso di spargimento di liquidi è necessario rimuoverli immediatamente utilizzando un metodo di pulizia adeguato (può essere necessario un trattamento chimico). Usare segnali di avvertimento nel punto in cui il pavimento è bagnato e allestire percorsi alternativi. Qual'è stata la causa dell'infortunio? Si possono modificare i metodi di lavoro o il luogo di lavoro per ridurre al minimo la possibilità di fuoriuscite accidentali di liquidi?
GLI OSTACOLI
Ove possibile, si devono rimuovere gli ostacoli per evitare che i lavoratori vi inciampino. Se ciò non è possibile bisogna usare opportune barriere e/o segnali di avvertimento.
I CAVI D'INTRALCIO
Si deve sempre fare attenzione a collocare i Macchinari in modo che i relativi cavi non attraversino i percorsi pedonali e ove possibile si devono utilizzare delle protezioni adeguate per fissare saldamente i cavi alle superfici.
LE CALZATURE
I lavoratori devono indossare calzature adatte al loro ambiente di lavoro.È sempre bene tenere presente il tipo di lavoro, la superficie e le condizioni normali del pavimento e le proprietà antisdrucciolevoli delle suole.
LUOGHI DI LAVORO ALL'APERTO
I luoghi di lavoro all'aperto devono essere allestiti in modo da ridurre al minimo il rischio di scivolamenti e cadute, ad esempio adottando misure antiscivolo in presenza di ghiaccio e facendo indossare ai lavoratori delle calzature ad hoc.

venerdì 16 ottobre 2009

Pulizia della casa: un vademecum per i prodotti tossici



Nella nostra rubrica Ambiente & Salute, l’igiene della persona e della casa ha avuto sempre un
certa rilevanza dal momento in cui sono due elementi irrinunciabili per chiunque. Eppure,
spesso, non sapendolo, si utilizziano sostanze che possono essere estremamente pericolose.
Questo non accade tanto per i prodotti di igiene personale, sebbene spesso possono essere
tossici o irritanti, quanto per quelli utilizzati per la pulizia di pavimenti, biancheria e
suppellettili varie. Questi prodotti, infatti, spesso sono veri e propri abrasivi o acidi,
estremamente dannosi all’organismo e, quindi, potenzialmente pericolosi per i componenti della
famiglia.
Quali accorgimenti si potrebbero adottare per rendere meno pericolosa il nostro ‘rifugio’? ecco
che in nostro soccorso interviene con i suoi preziosi consigli Francesco Clausi, consulente della
ditta Puliter (www.lapuliter.it) di Imperia.
“Dunque – spiega Francesco Clausi -, i prodotti che riteniamo essere nocivi è assolutamente
necessario conservarli in scaffali alti, fuori dalla portata dei bambini, i quali, per innata
curiosità, potrebbero aprirli ed annusarli o addirittura berli. Queste sostanze, infatti, vanno
anche maneggiate con cura: ci sono prodotti ustionanti o irritanti che vanno utilizzati
indossando guanti di gomma, perché il solo contatto con la pelle potrebbe provocare problemi
cutanei, arrossamenti, eritemi e, nei casi più gravi, perfino leggere ustioni. Assolutamente da
evitare è il travaso di prodotti pericolosi in contenitori non idonei; ad esempio, può capitare che
si travasi della candeggina in una bottiglia e la si lasci in giro, dove chiunque potrebbe
scambiarla per acqua. Queste situazioni mettono a serio repentaglio l’incolumità di chi vive in
casa.; inoltre, non permettono di capire il prodotto travasato a cosa serve e che caratteristiche
ha, rendendolo così non soltanto pericolo ma anche inutilizzabile.
È bene, poi, controllare sempre, dopo un po’ di tempo dall’acquisto, lo stato di conservazione
delle confezioni. Talvolta, può capitare che, per vicinanza di qualche agente corrosivo o per
intemperie la confezione possa deteriorarsi spandendo il contenuto all’esterno. Questa
evenienza è pericolosa per diversi motivi: innanzitutto, se si trova accanto ad altri prodotti che
possono interagire, si può scatenare una reazione pericolosa; inoltre, chi normalmente fa uso
dei prodotti di igiene per la casa può trovarsi a contatto con la sostanza fuoriuscita senza sapere
se è corrosiva o irritante per la pelle. In ogni caso, il primo passo per la prevenzione di incidenti
provocati da queste sostanze – aggiunge Clausi - è la buona conoscenza delle etichette. Alcune
sono molto conosciute, altre meno”.
Qui di seguito un elenco dei prodotti più pericolosi:
Esplosivo - Un prodotto esplosivo viene segnato con il simbolo di una bomba nera che esplode
su fondo arancione. Solitamente si tratta di prodotti chimici che possono esplodere in presenza
di fiamme o più semplicemente per urti e colpi. In questo caso, bisogna fare attenzione al
trasporto e alla conservazione del prodotto.
Infiammabile - Il prodotto infiammabile si distingue per il simbolo di una fiamma nera su
sfondo arancione. Si tratta di sostanze chimiche che possono avere diversi gradi di
infiammabilità (che vanno da facilmente ad estremamente infiammabile) e che quindi vanno
tenuti lontano da qualsiasi fonte di calore, scintille, fiamme o similari. E’ consigliabile anche
conservarli in un armadietto apposito, possibilmente all’aperto, insieme ad altri prodotti simili.
Comburente - Il prodotto comburente si distingue con il simbolo di un cerchio nero e da una
fiamma sulla sua sommità in campo arancione. Queste sostanze interagiscono fortemente con le
sostanze infiammabili e provocano incendi difficili da sedare. L’accortezza maggiore è quindi
quella di tenerli lontani dai prodotti infiammabili.
Nocivo - I prodotti nocivi sono rappresentati da una grossa X nera su sfondo arancione. Queste
sostanze sono molto pericolose, poiché l’ingestione, l’inalazione ma anche l’assorbimento
attraverso la pelle possono causare danni anche gravi dall’organismo. Per alcuni di questi
prodotti potrebbe esserci l’eventualità di essere esposti a sostanze cancerogene.
Tossico - Un prodotto tossico è distinto dal simbolo del teschio su due tibie incrociate su sfondo
arancione. I prodotti tossici sono i più pericolosi in assoluto poiché, i rischi che si corrono
ingerendo, inalando o comunque assorbendo queste sostanze anche attraverso la pelle possono
essere potenzialmente letali. È quindi importante che per l’utilizzo di queste sostanze si
prendano le dovute precauzioni.
Continuando il discorso, comunque si può aggiungere che, nonostante i tanti ritrovati per
l’eliminazione della polvere, sarà sempre impossibile liberarsi del tutto di essa. La polvere di
casa, infatti, è formata da vari elementi, tra cui acari, frammenti di pelle morta, batteri, peli
degli animali domestici (se ne avete in casa), pezzetti di cibo, residui di insetti ed altro ancora.
Ed è proprio questa polvere a causare la maggior parte delle allergie che si presentano,
fastidiosissime, tra le quattro mura di casa. È facile riconoscerla: occhi arrossati, prurito al
naso, gli starnuti inevitabili che seguono sono i sintomi inequivocabili dell’allergia alla polvere.
L’allergia più comune è quella agli acari, insetti microscopici che si trovano dappertutto in
casa: nei tappeti, nei materassi, nei cuscini, nella moquette. Sono in verità le loro feci che,
respirate, scatenano le crisi allergiche e causano riniti ed asma. Gli acari si nutrono della pelle
morta che ciascuno di noi perde ogni giorno, si moltiplicano in un clima che varia tra i 15 ed i
30 gradi centigradi, ad umidità tra 60% e 80%, con rapidità eccezionale, e si accumulano
proprio nella polvere.
Ma per contrastare questi effetti negativi degli acari sulla nostra salute cosa si può fare?
“Va premesso che è impossibile disfarsi completamente degli acari – spiega ancora Francesco
Clausi -, però si può cercare di ridurre la loro concentrazione tra le mura domestiche.
Innanzitutto si può cercare di eliminare, o almeno limitare, la presenza di quegli oggetti che
favoriscono l’accumulo degli acari, come i tappeti, i pupazzi di peluche e la moquette; in
seconda istanza, si possono utilizzare tende prodotte con materiale sintetico da lavare molto
spesso; anche aprire la finestra più volte durante la giornata può aiutare, perché abbassa
l’umidità che si concentra in casa. Per quanto riguarda la pulizia – conclude il consulente della
Puliter - è meglio utilizzare una mascherina durante le faccende di casa, aspirapolvere di ultima
generazione, con filtro ad acqua anziché a sacchetto, che impediscono la rimessa in circolo
della polvere, e panni umidi o antistatici per togliere la polvere dai mobili che assicurino una
pulizia più profonda”.
Per ulteriori informazioni: www.lapuliter.it - e-mail: info@lapuliter.it - La Puliter, via Argine
Sinistro 164 – tel. 0184.76.72.84 – fax 0184.76.72.87.

lunedì 12 ottobre 2009

blatte, insospettabili intrusi notturni






Questa
settimana parleremo di quei fastidiosi insetti che si aggirano prevalentemente durante la notte: le
blatte. A spiegare come sono fatti e quali rimedi si possono attuare per evitare la loro presenza
nelle case, ce lo spiega Fancesco Clausi, consulente della ditta Puliter (www.lapuliter.it) di
Imperia.
“Comunemente chiamati ‘scarfaggi’ – spiega Clausi -, le blatte sono insetti primitivi (i reperti
fossili testimoniano la loro esistenza da oltre 300 milioni di anni), conosciuti soprattutto per i
danni che arrecano agli alimenti, il loro vivere nel sudicio, l'aspetto ripugnante ed il cattivo
odore che lasciano durante il loro cammino. L'habitat naturale è quello della lettiera umida
delle foreste tropicali ed equatoriali. Sono dotati di apparato boccale masticatore che gli
consente di cibarsi di ogni tipo di materiale organico, preferendo sostanze ricche di amidi e
zuccheri semplici. La loro identificazione è facilitata da una morfologia inconfondibile: forma
ovaloide, antenne filiformi lunghe quasi quanto il corpo (organi sensotattili utilizzati per
sondare gli spazi), occhi larghi e ridotti, ali anteriori sovrapposte, due ‘cerci’ addominali nella
parte terminale dell'addome, colorazione variabile dal marrone al nero e dimensioni che vanno
dai 2-3 mm a circa 4 cm. Molte specie sono incapaci di volare e, a seconda del sesso, le ali
possono essere diversamente sviluppate".
In Italia le specie più comuni introdotte in ambiente urbano e provenienti dal continente africano
sono:
1. Blatta orientalis o scarafaggio nero tipico d'ambienti freschi. Si presenta con una colorazione
uniforme nera lucente e misura 20-27 mm di lunghezza ed è incapace di volare. Si è adattata
nelle parti basse degli edifici, abbondando nelle fognature
2. Blattella germanica o fuochista: termofila, quindi adattata agli ambienti caldo – umidi. E’ la
più piccola delle blatte domestiche comuni (10-15 mm). È la principale responsabile
d'infestazioni di cucine, ristoranti, pasticcerie, mense, magazzini, bar (in particolare macchine del
caffé e motori dei banchi frigo) ed in tutti i luoghi dove sono presenti derrate alimentari e fonti di
calore.
3. Supella longipalpa o blatta dei mobili che condivide gli stessi ambienti di blattella germanica.
Rinvenuta in Italia 30-40 anni fa, misura 10-14 mm di lunghezza. Questa specie condivide gli
stessi ambienti di Blattella, ma è ancora più attiva ed infestante perché è in grado di nutrirsi di
carta e svariati materiali organici.
4. Periplaneta americana, presente sia negli ambienti caldi sia umidi. In Italia si è stabilizzata
nel Centro–Sud, specialmente in prossimità dei porti. Si riconosce molto bene per le sue
dimensioni: gli adulti, infatti, arrivano fino a 49 mm di lunghezza. Conosciute soprattutto per le
infestazioni ed i danni prodotti all'interno di cucine industriali, stive di navi, carceri, anche se
non disdegnano bagni pubblici, discariche e fogne, dove si contende gli spazi con Blatta
orientalis.
"Come tutte le blatte - spiega ancora il consulente della Puliter -, le quattro specie sono attive
principalmente durante le ore notturne, mentre durante il giorno si riparano nelle crepe dei
muri, nei controtelai di porte e finestre, nelle canalette di servizi elettrici ed idraulici, nelle
intercapedini ed in altri angoli riparati (in particolare bagni, cucine, cantine e magazzini). Sono
insetti gregari, longevi e lenti nell'accrescimento.
"La presenza delle blatte in ambiente urbano rappresenta un reale pericolo di contaminazione del
cibo conservato dall'uomo per se stesso e per gli animali allevati e domestici. La caratteristica
potenzialmente più dannosa di questi insetti è quella di rigurgitare parte del cibo di cui si nutrono
e di defecare durante il pasto. Le infestazioni, infatti, rendono inutilizzabili gli alimenti per la
presenza di escrementi, resti di esemplari morti e per l'assorbimento di odori sgradevoli.
Ricerche di laboratorio hanno dimostrato che possono veicolare più di 40 specie di batteri
patogeni (agenti di dissenterie, febbri, tifoidi, botulismo e colera), svariati virus (fra cui coxackie,
vari ceppi della poliomielite e probabilmente dell'epatite), parassiti (nematodi, cestodi) e protozoi
patogeni (amebe, guardie, toxoplasma)".
"Eliminare questi insetti è un'impresa ardua - conclude Francesco Clausi -, generalmente
richiede dei mesi e deve essere effettuata da ditte specializzate le quali, monitorando la
situazione effettuano una valutazione accurata del livello di contaminazione. Credo quindi che
sia più utile dare qualche suggerimento per evitare la presenza di questi insetti".
Le principali accortezze e regole igieniche da seguire sono:
1. Evitare di lasciare cibo non conservato con chiusure ermetiche e residui organici (anche
poche briciole possono alimentare un gran numero di blatte) nei luoghi potenzialmente più
a rischio come cucine, dispense e bagni pubblici;
2. Mantenere una costante ed accurata pulizia delle attrezzature di cucina, facendo
attenzione alle cappe aspiranti, intercapedini ed al retro di frigoriferi;
3. Ricordarsi di gettare almeno giornalmente l'immondizia e chiudere i rifiuti con un
apposito coperchio;
4. Eliminare ogni tipo di ristagno d'acqua e perdite, anche se ritenute insignificanti".

giovedì 1 ottobre 2009

COMPRARE GLI ALIMENTI E CONSERVARLI IN MODO SICURO



COMPRARE GLI ALIMENTI E CONSERVARLI IN MODO SICURO
Con l’arrivo del caldo possono aumentare i rischi di alterazione degli alimenti deperibili. Le alte
temperature favoriscono infatti lo sviluppo microbico con la possibilità di modifiche organolettiche (colore,
odore, consistenza, sapore) degli alimenti ed in alcuni casi anche di potenziali pericoli per la salute.
I produttori ed i commercianti sono quindi chiamati, e sottoposti a controllo da parte dei servizi veterinari e
medici delle ASL, a porre grande attenzione al rispetto della catena del freddo in tutte le fasi ma, esistono
anche degli accorgimenti che il consumatore responsabilmente deve adottare per mantenere la qualità degli
alimenti durante la spesa ed il trasporto a casa.
L’analisi degli esposti pervenuti nel periodo estivo negli ultimi anni nell'ASL 8 , ha infatti evidenziato
che nella maggior parte dei casi il cattivo stato di conservazione degli alimenti esaminati era dovuto al
errori commessi dal cittadino nelle fasi di acquisto e trasporto.
La data riportata sui prodotti:
particolare attenzione va dedicata ad alimenti che hanno una durata molto breve come ad esempio il latte
fresco pastorizzato, lo yogurt, ecc...
La dicitura potrà essere: “da consumarsi entro..” oppure “da consumarsi preferibilmente entro..” a cui
seguirà la data che indica il periodo entro cui il prodotto garantisce tutte le sue qualità.
L’esposizione al freddo:
nei frigoriferi e congelatori, a disposizione per la vendita self-service, i prodotti non dovrebbero essere
accumulati in modo eccessivo.
I banchi espositivi hanno una linea, in genere disposta a circa 20-25 cm al di sotto del bordo che rappresenta
la “linea di carico” cioè il punto limite oltre il quale l’impianto di raffreddamento non è in grado di garantire il
mantenimento della temperatura adatta a conservare bene i cibi.
In tutti i frigoriferi deve essere presente il termometro in posizione facilmente leggibile; risulta pertanto
facile, anche durante l’acquisto, controllare il rispetto della temperatura .
I surgelati, alimenti che si conservano a lungo senza l’impiego di additivi, richiedono, per mantenere
inalterate le caratteristiche qualitative, temperature uguali o inferiori ai -18°C mentre i prodotti refrigerati
devono essere mantenuti a temperature inferiori ai +4°C
Evitare l’acquisto di:
. cartoni, pellicole plastiche, bottiglie aperti o rotti;
. scatole o barattoli di conserve gonfi o ammaccati o arrugginiti;
. uova rotte;
. latte, yogurt ed altri cibi che devono essere conservati refrigerati o congelati, tenuti fuori frigo
. cibi refrigerati, congelati o surgelati tenuti al di sopra dei limiti di carico dei frigoriferi o a
temperature non idonee
. surgelati ricoperti da uno strato di brina che indica che hanno subito sbalzi termici;
. prodotti ammuffiti, con colori alterati, o infestati da parassiti;
· confezioni con pellicole plastiche o scatolame sottovuoto in cui si noti la presenza di aria (gonfi o
bombati);
· prodotti scaduti.
Consigli utili mentre si fa la spesa:
Scegliere sempre i cibi refrigerati o congelati/surgelati come prodotti lattiero caseari, carni, pesce,
verdure surgelate, ecc., verso il termine del giro di spese in modo di ridurre al minimo il tempo di
esposizione alle temperature ambientali dei prodotti.
I cibi congelati/surgelati e refrigerati dovrebbero essere posti, nei contenitori per la spesa, a contatto
tra loro in modo da garantire una miglior conservazione. Per i prodotti surgelati è opportuno
munirsi degli appositi sacchetti termici in grado di prevenire scongelamenti.
L’acquisto di pollo arrosto od altri piatti pre-cucinati caldi deve avvenire come ultima cosa prima
di lasciare il punto vendita. Questi prodotti devono essere posti in contenitori o borse separate dai
prodotti freddi. Evitarne l’acquisto se si devono percorrere lunghi tratti per raggiungere il posto in
cui consumarli.
Evitare di sovraccaricare le borse della spesa accumulando prodotti alimentari e non; questo
potrebbe provocare la rottura di confezioni con possibile inquinamento dei cibi.
Chiedere sempre un sacchetto impermeabile per le carni fresche al fine di evitare la fuoriuscita di
liquidi che possono contaminare altri prodotti.
Dopo aver effettuato acquisti di alimenti andare sempre direttamente a casa.
Evitare di lasciare i cibi sull’auto esposta al sole tenendo conto che in estate si possono raggiungere i
+50° C e oltre, temperature in grado di rendere inutili tutte le precauzioni precedenti con gravi
alterazioni dell’alimento.
Se il posto dove vengono effettuati gli acquisti richiede più di mezz’ora di viaggio, soprattutto
nella stagione calda, è opportuno munirsi di contenitori termici (le comuni borse da pic-nic o
quelle apposta per i surgelati) per l’acquisto di alimenti che devono essere conservati con il
freddo.
Quando si arriva a casa, immediatamente porre i prodotti che lo richiedono in frigorifero o in
congelatore
Attenzione a non lasciare alimenti freschi esposti all’ambiente: le mosche domestiche ed alcune
altre specie spesso presenti nelle nostre abitazioni oltre a diffondere microrganismi, sono in grado
di deporre le uova in pochi secondi e possono, nelle condizioni adatte, essere sufficienti poche ore
per la schiusura delle larve.
Se si rilevano irregolarità nella conservazione presso il punto vendita, è opportuno evitare
di acquistare i prodotti segnalando al titolare dell’esercizio o al direttore del supermercato i
problemi riscontrati.
Se giunti a casa ci si accorge di aver acquistato prodotti danneggiati occorre restituirli al venditore o
rivolgersi direttamente al produttore mediante i numeri verdi messi a disposizione del cliente da parte di un
gran numero di aziende.
Nel caso lo si ritenga opportuno si può anche segnalare i problemi alla A.S.L. lasciando le confezioni del
prodotto quanto più possibile integre. Per esempio se si riscontra la presenza di alterazioni in un alimento
confezionato, evitare di aprire anche le eventuali confezioni ancora integre disponibili.